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9
Oct
2017

LETTERA



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9
Oct
2017

LETTERA

Cara Dott.ssa, sono C. scrivo per mia sorella L., perchè sono davvero preoccupata per lei. Mia sorella ha 18 anni, da un po' di mesi ha conosciuto M., più grande di lei, ed ha iniziato ad uscire con lui. Io e lei siamo molto legate, ci siamo sempre raccontate tutto. In breve si innamora di M., lei sembra felicissima, a me lui non piace a pelle, ma è il ragazzo di mia sorella ed inizia ad essere sempre più presente, la vedo cambiare, i toni non sono sempre sereni, mia sorella è sempre più agitata e nervosa, non mangia molto, la sento litigare al telefono e a volte sotto casa. Provo a parlarci, ma lei lo difende. A questi momenti si alternano, momenti idilliaci, sembra che vada tutto bene, ma rapidamente ritornano momenti di tensione, fino a che una sera rientro e li vedo sotto casa, lui le da uno schiaffo, lei piange e corre in casa, io e lui ci confrontiamo con “toni accesi”, lui mi minaccia, gli dico di non farsi più vedere. Ma M. in qualche modo riesce a tornare nella vita di mia sorella. Io sono davvero preoccupata e non so come fare, la mia famiglia è presente, ma questa situazione ci fa paura.
Grazie Cara C, grazie per le tue parole, immagino la difficoltà di chiedere aiuto per L e per tutti voi. Tua sorella è fortunata ad avere una famiglia “presente”, siete una risorsa importante e questa tua lettera lo dimostra. Ho scelto di pubblicare questa lettera, perchè le tue parole mi hanno colpito, oggi il tema della “violenza contro le donne” è molto presente, ne sentiamo parlare ovunque, ma questo non sembra frenare gli agiti, ovvero i comportamenti di certi uomini. Così mi voglio soffermare un momento su questo, su quanto la violenza possa essere sia psicologica che fisica e dalle tue parole, capisco che tua sorella è vittima di entrambe. Questo va fermato, ci sono centri e associazioni anti-violenza da poter contattare che sanno accompagnare e consigliare come procedere, ma prima di tutto quello che è importante è ri-stabilire un dialogo con tua sorella. Quando una persona si ritrova “privata” dei propri legami e inizia a sentirsi “mancante”, questi sono i primi campanelli d'allarme, su cui porre attenzione. L'aggressore infatti determina spesso “isolamento” e “dispercezione” nella vittima. Gli abusi più frequenti sono: insulti, svalutazione, stalking, gelosia patologica, controllo maniacale, minacce. Voglio portare anche dei dati su cui riflettere, l'Istat riporta che c'è stato un aumento delle denunce di violenza subita e di richiesta di aiuto, l'11,8 % oggi, rispetto al 6,7% di ieri. Ciò dimostra che, seppur i numeri sono ancora troppo bassi, c'è meno vergogna e si cerca maggiore aiuto nei servizi. Questo è importante, considerato che gli effetti a lungo termine delle violenze psicologiche possono essere molto forti, sul piano dell'autostima e della fiducia verso l'altro e nelle relazioni future. Quindi è importante chieder aiuto il prima possibile, o avere, come nel caso di tua sorella, qualcuno che non si “vergogna” a farlo. Quindi ti consiglio, insieme a tutta la tua famiglia, di creare una rete di supporto ancora più forte per L, cercate l'incontro e la vicinanza con lei, poi quando L sarà pronta, un confronto con una figura esperta sarà il passo successivo che vi suggerisco di seguire, la violenza psicologica e fisica non va sottovalutata.
“Cara L l'amore non è controllo, possesso, gabbia, ma dovrebbe racchiudere altro: dignità, essenza, forza, libertà, rispetto, sorriso...vita”.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessia Cerone La Gatta

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